Daydream

Il sogno che diventa realtà…virtuale!

Che la realtà virtuale sia il futuro della tecnologia non ci sono dubbi. Tutti i grandi del settore stanno investendo su sistemi di questo tipo, con la realizzazione di dispositivi dedicati o con la creazione di contenuti e applicazioni. Tra tutti, il maggior esponente è certamente Google Inc. che è stata una delle prime aziende ad investire nel VR, già nel 2014 con la presentazione di Cardboard.

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Questi visori inizialmente non hanno avuto un grande successo vista la scarsa quantità di contenuti da poter utilizzare, ma sono stati un ottima presentazione di quello che potrebbe essere un vero e proprio visore.

Poco tempo fa, la società di Mountain View, ha presentato la piattaforma Daydream, che uscirà a novembre 2016. Tale piattaforma sarà integrata al sistema operativo Android a partire dal rilascio di N. Gli smartphone compatibili saranno chiamati “Daydream-Ready”.

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 Ride the wave of smartphones is what will lead to mass adoption.                   

Clay Bavor, VP, Virtual Reality at Google

 

Se ciò dovesse avere successo, l’impatto che avrà rappresenterà una vera e propria rivoluzione in quanto porterà la realtà virtuale sui nostri smartphone, e di conseguenza nella nostra quotidianità.

Già, perché attualmente la VR per quanto possa essere ciò che noi tutti stavamo aspettando ha poco legame con il quotidiano. La sua rampa di lancio sono stati i videogames e sarà, a mio parere, la sua El Dorado. In previsione di ciò l’uscita di PlayStation VR è ormai imminente (13 ottobre 2016).

Attualmente però ha poco mercato visti i prezzi esuberanti dei visori in rapporto alla loro utilità. Ecco perché credo che la grande società, quale è Google Inc., abbia proprio azzeccato quanto più poteva essere azzeccato. Ha iniziato con i visori Cardboard, accessibili a tutti, e proseguirà con Daydream, sopracitata, che sarà alla portata di tutti tramite i propri smartphone.

A tutti noi dunque basterà un semplice tap per essere trasmessi in nuovo mondo.

 

Salvatore Barbieri

 

 

 

Esperienza da capogiro

La Virtual-Reality sale a bordo delle montagne russe

I visori per VR e le montagne russe sono stati fin dall’inizio un’accoppiata formidabile. Infatti, simulare una corsa su delle montagne russe mentre si sta seduti su una sedia nella propria camera è la maggior espressione di quante e di quali sensazioni questa fantastica invenzione può trasmetterci.

Ora immaginate di trovarvi con un paio di visori seduti su delle vere montagne russe e che siate trasmessi in un mondo completamente differente da quello che vi circonda realmente, per esempio, in un mondo dove la Terra è in pericolo, minacciata da una forza aliena pronta ad invadere e distruggere il nostro pianeta e voi siete soldati alla guida di aerei da caccia per contrastare questa minaccia. Sarebbe fantastico vero? Il tutto reso sensazionale dal movimento e dalla velocità del “trenino” sul quale siete seduti.

Ora vi starete chiedendo se esista realmente un parco divertimenti che abbia questo tipo di attrazione. E se vi rispondessi dicendo che basta oltrepassare l’oceano per raggiungerlo?

E’ proprio così, dovreste raggiungere la cittadina di Austell, nelle immediate vicinanze di Atlanta, in Georgia (USA). Qui si trova il Six Flags Over Georgia, uno dei parchi della più famosa catena del mondo per quanto riguarda i parchi divertimento, la Six Flags.

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All’interno di questo parco si trovano diversi tipi di roller coaster, ma solo su una di esse è possibile affrontare quest’avventura. Il suo nome è Dare Devil Dive, e già da qui capiamo che non è certo la giostrina delle feste di paese. Il suo tracciato si trova a 29m di altezza e le discese possono raggiungere un angolazione di 95° rispetto alla salita. Di sicuro anche in assenza di visori il cuore in gola non mancherebbe di certo, ma la sua fama è dovuta principalmente a questa trovata rivoluzionaria.

Vi invito a fare un salto sulla pagina ufficiale di questa sorprendente attrazione, dove potrete trovare un video e farvi così un’idea di quello che vorrebbe dire trovarsi là sopra.

“Are you ready to be a hero? Are you ready to take on The New Revolution?”

Ora vi lascio, vado a prenotare il primo volo per Atlanta!

 

Salvatore Barbieri

Online per la prima volta

 

Vi siete mai chiesti quando per la prima volta avete utilizzato internet?

Io fino ad oggi non l’ho mai fatto e provandoci adesso, nonostante mi sforzi, non riesco a trovare il singolo istante nel quale abbia iniziato ad usufruire della grandiosa invenzione del XX secolo.

Credo che questo sia dovuto al fatto che sia cresciuto tra calci a un pallone e qualche ora seduto davanti a un PC. Dunque per me rispondere a una domanda del genere ha la stessa difficoltà di risponderne a una su quando sia stata la prima volta in cui io sia sceso a giocare in strada con gli amici. Questo perché ho difficoltà a ricostruire tutti i singoli momenti legati a un qualcosa che ha fatto parte della mia quotidianità da quando io ne ho memoria.

Quello che riesco a ricordare con maggior chiarezza dei miei primi approcci al Web è l’entusiasmo con cui ne facevo uso. Fin da quando Internet entrò in casa mia mi venne insegnato che il computer, oltre che per i videogiochi, poteva tornarmi utile anche come una grande enciclopedia per le mie ricerche scolastiche.

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Già questa sua applicazione rappresentò per me una svolta e ne seguirono uno stupore e una curiosità tali da spingermi ad esplorare sempre più a fondo questo mondo. Il mio entusiasmo arrivò all’apice quando dopo tutte le attività online che per me ormai erano già diventate routine, scoprì che tramite un semplice software potevo istantaneamente mettermi in contatto con tutti i miei amici e in un attimo annullare ogni distanza fisica che ci divideva.

Non so se in quel momento mi resi conto dell’impatto che Internet avrebbe avuto su scala sociale nella vita di tutti noi, ma so per certo che ancora oggi, a distanza di anni, quello che più mi affascina è la facilità con cui, grazie ad esso, qualsiasi tipo di informazione è alla portata di tutti e con cui potenzialmente potrebbe riuscire a rafforzare i legami tra le persone, indipendentemente dai km che le dividono.

 

Salvatore Barbieri