Realtà virtuale e cinema. Un connubio possibile.

Il 2016 è l’anno della realtà virtuale.

Usciranno diversi dispositivi: HTC Vive, Oculus Rift e PlayStation VR. Essi permetteranno una forte evoluzione nel mondo dei videogiochi ma non solo.

Questa tecnologia oltre che per i videogiochi, per la sanità (ebbene si, anche in ambito medico per operazioni a distanza) e per le simulazioni in campo civile e militare, viene usata anche per il cinema.

É questo infatti il caso di Giant. Si tratta di un cortometraggio presentato al Saudance Institute (Istituto non-profit che supporta i migliori cineasti indipendenti) che pone come elemento basilare e innovativo, proprio l’uso della realtà virtuale.

CiXEJ6TWUAAry5_.jpg-large

Mitica Zec (cliccate qui per il suo profilo twitter), la regista di questo strabiliante corto, ha infatti adottato questo nuovo metodo per realizzare un cortometraggio dal forte impatto emotivo. La commovente storia narra di due genitori in zona di guerra che per alleviare i dolori della propria figlia si inventano una favola fantastica.

L’opera è realizzata completamente in green screen, ma con attori reali e tecniche di ripresa all’avanguardia che permettono una ripresa a 360°.

Il corto è però stilisticamente vincolato dall’asprezza di questa nuova tecnologia che ne limita le qualità tecniche. Infatti il titolo è stato realizzato con uno stile semplice e che richiede poca potenza di calcolo. I visori attuali infatti non permettono elevatissime rese grafiche (eccezion fatta per l’HTC Vive che ha una risoluzione complessiva di 2160×1200 pixel) e ciò fa si che i prodotti che sfruttano il visore non possano essere molto complessi.

Ma il punto sono le emozioni che questo mezzo può dare.

Infatti tramite la realtà virtuale, lo spettatore riesce ad immedesimarsi in maniera più profonda e ad esempio può avere una maggiore empatia nei confronti dei personaggi, o sentirsi più parte nella storia che viene narrata.

Questo esperimento di successo mi fa pensare a quanto questa tecnologia possa diventare forte, e a quanto essa possa essere integrata all’interno della nostra quotidianità.

Rimanendo in tema “cinema”, si può pensare ad esempio come la realtà virtuale possa farci vivere le vicende dal punto di vista di un personaggio piuttosto che da quello di un altro. Oppure potrebbero nascere storie con bivi e scelte. Insomma, è un mondo tutto nuovo che è appena stato scoperto che pian piano verrà esplorato.

Gabriele Martinacci

La realtà virtuale genera ricordi falsi?

Senza-titolo-2

“Se la realtà è virtuale, potrebbero esserlo anche i ricordi. L’utilizzo di ambienti 3D interattivi aiuta infatti a sviluppare la memoria, ma in alcuni casi la alimenta in maniera ipertrofica.”

Questo è il risultato emerso da una ricerca condotta dall’università di Washington. Nello studio si sono confrontati due diversi tipi di apprendimento:

Il primo avveniva mediante la realtà virtuale. I candidati dovevano apprendere l’utilizzo di una macchina fotografica utilizzando un visore.

Il secondo tipo di apprendimento avveniva mediante un semplice libretto delle istruzioni.

Il risultati sono sorprendenti.

I candidati che hanno utilizzato la realtà virtuale come mezzo di apprendimento ricordavano in maniera nettamente migliore le funzionalità del dispositivo, ma erano però convinti che il dispositivo avesse più funzioni di quelle possibili. Si erano perciò creati dei “falsi positivi”. I candidati che invece hanno utilizzato il semplice manuale, non possedevano questi ricordi “falsi”.

Dalla ricerca è perciò emerso che l’interazione con un oggetto virtuale migliora l’associazione di ricordi ma può condurre alla creazione di memorie internamente generate che si instaurano nel cervello come vere.

Ciò avviene perché la realtà virtuale genera immagini mentali con estrema facilità creando confusione nelle persone e facendo si che la distinzione tra ciò che è stato percepito da ciò che è stato inventato è molto più difficile.

Da questa ricerca si possono fare alcune considerazioni:

In primo luogo è ormai sicuro che la realtà virtuale è un mezzo potente che permette alle persone di apprendere conoscenze e vivere esperienze possibili solo “in un altra dimensione”. Ma è anche importante sottolineare quali effetti genera tale tecnologia sul cervello umano.

La creazione di ricordi non è uno scherzo, ma è un argomento delicato e molto serio.

Per ora i visori in commercio non garantiscono esperienze verosimili, ma il distacco con la realtà è sempre netto. Un giorno però, quando questa tecnologia avrà anni di ricerca e sviluppo alle spalle, tali problematiche saranno ben più evidenti e marcate.

É bene quindi preoccuparsene già da ora, continuando a sviluppare tali tecnologie tendendo però a mente i rischi che comportano.

 

Se volete approfondire la questione basta cliccare qui.


Gabriele Martinacci

La mia Prima Esperienza Online

Era l’ormai il lontano 2006. Frequentavo da qualche mese la prima media e fu allora che ebbi il primo contatto con questo nuovo mondo: il Web.

Per accedervi utilizzai un pc, gia vecchio allora, regalatomi da qualche parente. All’epoca accedere ad internet per me era diverso. Ero timoroso, non sapevo cosa potevo trovare, ne tantomeno cosa cercare.

Finalmente avevo un computer sottomano, acceso.

Mi sentivo come un esploratore in partenza per un viaggio, ero eccitato e un po’ nervoso. Ricordo che aprii il motore di ricerca, cliccai sulla barra per immettere un testo da cercare, ma, dopo qualche minuto la stanghetta lampeggiante era ancora li, ferma nella sua posizione iniziale. Avevo un problema: non sapevo cosa cercare.

Incredibile. Possibile che non mi venisse in mente nulla? Per me era qualcosa di totalmente nuovo. Una tecnologia pazzesca tutta da esplorare e comprendere. Allora più di oggi non ne conoscevo i limiti e le possibilità.

Pensai a lungo, cosa poteva offrirmi questo servizio? quanto erano sconfinate le sue conoscenze? Non lo sapevo.

Ora io non ricordo con esattezza, ma mi torna alla mente un immagine. Un’automobile blu modificata, una 500 forse. Si ne sono sicuro. Facendo una rapida ricerca sono riuscito a ritrovarla! Eccola qua:

fiat_500_rally_big

Il mio primo contatto con il web fu questa immagine. La applicai subito come sfondo e continuai a cercare automobili. Da quel che mi ricordo era pomeriggio, e continuai a fare ricerche di vetture e scaricai decine e decine di immagini fino a sera. Nella mia mentente però mi chiedevo se fosse davvero tutto qui… ovviamente l’avrei scoperto con il passare degli anni.

Anche se tutto subito fu un esperienza piuttosto deludente, da li in poi mi interessai. Le mie giornate erano sempre accompagnate dalla mia fedele caretta. Giorno dopo giorno le mie conoscenze crebbero, iniziai a cercare informazioni, guardare video su molte piattaforme, condividere idee e passioni su forum, cercare nuove amicizie, fino ad oggi.

 

Gabriele Martinacci